IL TORNADO SULL'AGRO ROMANO DEL 6 NOVEMBRE 2016

(di Daniele Bianchino, 01.12.2016)

" IL TURBINE VIOLENTO CHE IN QUESTI GIORNI HA TANTO SORPRESA ROMA
E' UN FENOMENO QUANTO RARO IN QUESTE PARTI...
COMPARSO SOTTO FORMA DI UN NUVOLONE OSCURO, AVVOLTO IN UN ORRIBILE OSCURITA',
ACCOMPAGNATO DA UN RUMORE TERRIBILE E GAGLIARDO,
CROLLAVANO PER IL SUO ARRIVO MEDESIMO LE CASE.. j.boscovich, 1749 "


A distanza di parecchi anni tornano familiari le parole di Giuseppe Boscovich nel suo racconto di un tornado che, partito dal litorale di Ostia, investi' e danneggio' Roma attraversandola completamente, il 12 Giugno 1749. IL 6 Novembre 2016 un tornado ha colpito l'agro romano, stavolta a Nord Ovest di Roma, dalla costa fino alla base dei distretti vulcanici di Bracciano e Sacrofano; Formatosi sulle acque di fronte la cittadina di Ladispoli ha attraversato la medesima, e spostandosi in direzione Nord Est ha attraversato e sconvolto le frazioni di Ceri, Cerreto, Ponton dell'Elce, Tragliatella, Osteria Nuova, Cesano di Roma, il parco di Veio e Morlupo. Tutte queste zone sono state danneggiate dal turbine, che ha provocato la morte di due persone e il ferimento di una trentina, non che milioni di euro di danni. I danni constatati sono di un tornado con intensita' massima di F2, ed in alcuni punti poco superiore. IL rumore da esso prodotto è stato descritto terribile, e simili a quello di un areo al decollo o come un aereo che stesse addirittura precipitando. L'eccezionale percorso di circa 40 km sembrava inizialmente attribuirsi a due tornado distinti. Analisi preliminarie della fascia danneggiata, i video, gli orari e le testimonianze dimostrano invece il passaggio di un solo violento vortice, che si è spostato (come si nota dai video), ad altissima velocita' (85 km/h circa) e rimanendo sempre a contatto col suolo, con un diametro fino a 150 metri. Incredibilmente i danni lungo il percorso del tornado sono rimasti impressi dal satellite di Google maps e visibili anche nelle aree che non ci è stato permesso di visitare. Come scrissi nel 2014 nella home page " intensi tornado sulla piana Laziale sono fenomeni storici mai piu' avvenuti, ma cio' non implica che non possano riavvenire in futuro ". Questo frase ha trovato conferma nel recente ed intenso tornado del 6 Novembre 2016. Come ha fatto notare il meteorologo Pierluigi Randi, IL radiosondaggio delle 12z era piuttosto esplicito, con la collocazione dello storm type dentro il riquadro "supercells", che è piuttosto raro nel nostro paese. IL ruolo fondamentale è stato esercitato dal taglio verticale del vento (vertical speed windshear) con il contribuito di una massa d'aria marittima insolitamente calda ed umida per il periodo, con livelli di condensazione bassisimi. L'eccezionalita' dell'evento sta nell'aver percorso 40 chilometri quasi con la stessa celerita', pur attraversando strette valli e colline. Anche il radiosondaggio mostra un anomala velocita' della cella (storm motion 78 km/h) che depone a favore per un fenomeno a lunga percorrenza. Queste caratteristiche lo pongono fra i tornado che in Italia hanno avuto il path piu' lungo nell'ultimo secolo, dopo il tornado di Venezia (1970) e del Montello (1930).

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LADISPOLI E CERRETO:
IL tornado appare sul mare di fronte Ladispoli esordendo da subito come intenso vortice confuso e di base molto larga, ben diverso da una comune tromba marina. La cittadina, formata per lo piu' da moderni palazzi di 6 / 9 piani, limita molto i danni del vortice al suolo, fra la rete stradale. Malgrado tutto crollano balconi, ringhiere, esplodono vetrate, vengono abbattuti muri di cinta, muri interni, segnaletiche stradali, sradicati grandi pini e danneggiate decine di auto. IL lancio di una grossa trave provoca la prima sfortunata vittima, Singh Surinder. Almeno 23 saranno i feriti. Emblematica l'immagine del palazzo di Via Ancona che riporta aperture all' 8° e 9° piano e parte del 7°. « Ci sono gia' state trombe sul mare, ma mai all'interno del paese; è stato bruttissimo, i vetri sono esplosi, balconi e macchine distrutti, tutto che volava dappertutto, e un rumore terribile; sembrava un Mostro che urlava per la strada ». Dopo aver attraversato Ladispoli e il Fiume Vaccina, il vortice continua il suo spostamento sulla zona alta di Ladispoli, danneggia una parte della stazione ferroviaria e la zona di Cerreto. Qui i palazzi lasciano posto a moderne villette a schiera, fortunatamente solide. I danni riportati saranno comunque gli stessi avuti a Ladispoli. Uscito da Cerreto attraversa la Via Aurelia e danneggia i campi e le serre fra Olmetto e Boietto, seguendo il corso del Fiume Sanguinara.
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CERI E CERVARO:
Superata l'autostrada A12 (Roma-Civitavecchiaurelia), che viene bloccata dallo sradicamento di alberi, il vortice si inoltra fra le campagne Etrusche dell' agro romano. Fortunatamente qui la densita' di popolazione diminuisce drasticamente e danneggia le poche e sfortunate ville, agriturismi, ristoranti e aziende agricole che si trovano sul suo percorso. IL tornado sfiora l'antichissimo borgo di Ceri, passando circa 500 metri da esso; I danni per le campagne sono ingenti, soprattutto nelle frazioni di Procoio, San Martino, Ceri, I Terzi . Abbatte alberi, muri e pali dell' elettricita', ferisce 4 persone, uccide capi di bestiame, scoperchia case, danneggia nuove ville appena costruite e ne fa crollare la gru, abbatte la facciata sia anteriore e posteriore di un grande deposito di vino, ne scoperchia il tetto e ne devasta i vigneti e gli uliveti circostanti. La perdita del patrimonio boschivo è alta; Ulivi, querce, eucaliptus vengono troncati. L'antica pienta di Ceri viene devastata, atterrata dal passaggio del violento vortice. Riccardo Ferri, proprietario di un azienda Agricola distrutta: « Sono accorso subito e mentre mi dirigevo all’azienda, dai danni che incontravo lungo la stradaho, ho capito la gravità della situazione. Con le luci dell’alba il dramma si è mostrato ai nostri occhi nella sua crudezza ». I ristoranti da Ugo, il Vecchio Fienile, La Casetta vengono colpiti in pieno dal tornado; Ugo (ristorante da Ugo): « Per fortuna non c'erano clienti. 65 anni di attivita', Una vita ho lavorato per i figli, ed ora eccomi qua..in mezzo ad una strada mi ha messo; ad 86 anni a vedere una cosa del genere, c'è solo da piangere.. ». Gianluca Pilli (ris. il Vecchio Fienile): « Un boato assurdo, indescrivibile. Tutti gli infissi sono rotti, ha portato via il tetto, la guaina e le grondaie. E’ rimasta solo la struttura di cemento. Tutti i lampioni non ci stanno più, il giardino con piante e sedie non ci sono più. Ha portato via tutto e devastato tutto. Ancora non riesco a farmi una ragione di quello che è successo. Ha fatto molto male. La casa è completamente crivellata. Le tre auto completamente distrutte. Fortuna che a quell’ora non c’era piu' nessun cliente ». Valerio Palombi (ris. La Casetta): « Nel salone del ristorante erano presenti circa 50 persone quando è giunto il tornado; ho sentito vibrare tutte le vetrate e un boato come di una grande esplosione. Gli ospiti spinti dal campo di pressione che si è creato sono caduti tutti a terra. E in un attimo l'intero tetto è volato via strappato dalla furia della natura. I calcinacci cadevano addosso alla gente. C’è stato gran panico e spavento: chi urlava, chi gridava, chi piangeva e cercava i figli. Erano tutti impauriti e terrorizzati. In quei momenti drammatici mia madre è stata travolta da una porta a vetri che gli è arrivata addosso ed è rimasta schiacciata. Col salone rimasto completamente senza tetto e sotto la pioggia battente Abbiamo immediatamente sollevato la porta per tirarla fuori in attesa dei soccorsi ».

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PONTON DELL'ELCE E TRAGLIATELLA:
IL tornado continua il suo percorso fra le campagne, attraversando campi fortunatamente disabitati per chilometri fino agli abitati di Ponton dell'Elce (Anguillara Sabazia) e Tragliatella (Fiumicino). Qui' scoperchia e danneggia dapprima la Chiesa di San Francesco, poi il Borghetto di Roma e dopo averne devastato gli uliveti si abbatte sull' abitato di Ponton dell'Elce. L'intensita' del tornado sembra invariata o forse leggermente inferiore. Tuttavia i danni sono i medesimi riportati nei luoghi precedentemente colpiti: tetti danneggiati o scoperchiati, grossi alberi e muri di cinta abbattuti. Una casa di Ponton D'Elce mostra sulla facciata un bombardamento da detriti tipico del passaggio del tornado.

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OSTERIA NUOVA E CESANO:
Da queste zona arrivano la maggior parte dei video. IL tornado viene ripreso mentre attraversa la parte alta di Osteria Nuova( il video che divenne piu' popolare); Fortunatamente sfiora l'abitato ma investe alcuni antichi casali della tenuta dell'Olmo, sconvolgendo paesaggi intatti da centinaia di anni. IL vortice prosegue colpendo intensamente Colle due Pini, attraversa il Fiume Arrone e prosegue verso Cesano. Questo è sicuramente il paese piu' abitato che incontra dopo Ladispoli. Qui' danneggia' prima il villaggio militare della Scuola di Fanteria, dove fa la sua seconda e sfortunata vittima, Fernando Fiorese, poi si inoltra nel denso abitato. Sono moderne ville a schiera e palazzine di 2 / 3 piani, fortunatamente resistenti ad un simile evento. Alla paura subita dalla popolazione si contano comunque svariati milioni di danni, tetti danneggiati, alberi, segnaletiche e muri di cinta abbattuti, vetri esplosi e detriti ovunque. Pini, Cipressi e Cedri del Libano sono sradicati o troncati. IL giardino della scuola Angelini è devastato e la facciata della stessa bombardato da detriti come proiettili. Alcune auto vengono spostate o addirittura capovolte dal vortice.
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PARCO REGIONALE DI VEIO e VALLI DEL SORBO (Formello e Campagnano di Roma)
Superato il paese di Cesano il tornado continua la sua dannosa corsa verso Nord Est; La densita' di popolazione torna fortunatamente di nuovo molto bassa, una zona collinare adibita per lo piu' a campi e macchie di querceti nella frazione di Formello. Successivamente si inoltra nell'antico cratere di Sacrofano, nel Parco Regionale di Veio. In questa area protetta, le valli del Sorbo vengono devastate, con la perdita boschiva di esemplari di querce enormi e di alto pregio. IL tornado lambisce il Santuario del Sorbo sradicando diversi alberi e abbattendo un muro, risparmiando fortunatamente lo stesso santuario quattrocentesco, dove diversi fedeli che erano a messa rimangono isolati a causa degli alberi caduti che impedivano il passaggio. Sono dovuti intervenire gli stessi guardiaparco per tagliare i rami i tronchi di albero caduti sulla strada e consentire ai fedeli di tornare a casa utilizzando la via per Campagnano di Roma.
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CAMPAGNESE E MORLUPO:
IL vortice prosegue per le campagne collinari lungo la via Campagnese, fra Morlupo e Castel Nuovo di Porto, continuando a sradicare alberi, segnaletiche e tetti di abitazioni; I campi sportivi nella frazione di Muraccio vengono sconquassati e una macchina lanciata contro una collinetta. L'ultimo video riprende il tornado che attraversa la via Campagnese, poco ad ovest dell'entrata di Morlupo, ormai in fase di indebolimento, ridotto in dimensioni ed in intensita' ma comunque ancora in grado di abbattere segnaletiche stradali ed alberi fino alla frazione di Valle Reale.
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A questo punto, come ho cominciato, potrei terminare con le stesse parole di Giuseppe Boscovich nel 1749:
" DOVE IL TURBINE ABBIA DI PRECISO TERMINATO LA SUA TERRIBILE CORSA NON MI E' RIUSCITO RINVENIRLO, MA PROBABILMENTE SI E' DISSOLTO NEI CAMPI DA QUELLE PARTI ".

Tornado di debole intensita' possono avvenire ogni anno nella regione, ma un tornado intenso e duraturo come quello avvenuto potrebbe avere una ricorrenza di 30 anni nel Lazio e oltre 100 anni nella stessa zona.
Questi sono alcuni tornado rilevanti avvenuti nel Lazio, in grassetto i piu' intensi (da notare la ricorrenza nei mesi autunnali):

15 Settembre 2006 (Civitavecchia, Pantano) danni
16 Novembre 2005 (Roma olimpico) danni
29 ottobre 2003 (Roma gregna) danni
14 Settembre 1997 (Terracina) danni
19 Ottobre 1991 (Fogliano e Sezze) molti danni
22 Novembre 1989 (Tarquinia) danni
5 Ottobre 1979, (Trevignano) danni e feriti
14 Settembre 1976, (Ostia e Roma) danni e 10 feriti
12 Ottobre 1964 (Barbarano Romano) danni e feriti
8 Ottobre 1964 (Tarquinia) gravi danni e feriti
30 ottobre 1961 (Ostia, Pomezia, Albano) 30 km percorsi, gravissimi danni, 3 vittime e molti feriti
1 Novembre 1919 (Santa Marinella)
9 Novembre 1884 (Bracciano) molti danni
23 Ottobre 1825 (Paolo e Ceri) molti danni
Ottobre 1819 (campagne di Velletri) danni, feriti, 1 vittima
12 Giugno 1749 (Ostia e Roma) 30 km percorsi, molti danni, feriti e 2 vittime
4 Dicembre 1645 (Roma) molti danni, feriti e molte vittime


Per saperne di piu' dei tornado in Italia e sulla loro probabilita' vi rimando alla Home del sito ( Tornado in Italia ). Sperando nell'aiuto per Stato di Calamita' Naturale alle persone danneggiate e sperando nella ripiantumazione di tutti gli esemplari alborei cancellati dal tornado, un cordoglio particolare va alle famiglie delle due vittime e ringrazio tutti coloro che ho conosciuto in questa ricerca, gli abitanti delle frazioni colpite di Ladispoli, Ceri, Ponton d'Elce, Osteria, Cesano e Morlupo, e dei casali e degli agriturismi collocati fra quei colli.


CONTATTI:
Daniele Bianchino - bianchino.daniele@hotmail.it

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